Sintomi attacchi di panico
L’attacco di panico è comunemente definito come una manifestazione d’ansia estremamente intensa, breve e transitoria, che avviene in un periodo ben delimitato e preciso.
È generalmente un episodio imprevedibile ed inarrestabile e l’ansia è talmente intensa da lasciare l’individuo, una volta concluso l’attacco, in una condizione di assoluto sfinimento (De Masi, 2004).
La manifestazione dell’attacco di panico comprende sintomi cognitivi, emotivi e somatici, tra cui forti reazioni neurovegetative.
L’attacco ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito in 10 minuti o meno), ed è spesso accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente e da urgenza di allontanarsi; la sintomatologia che si manifesta nel corso dell’attacco regredisce spontaneamente in breve tempo (DSM-IV-TR, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, 2001), (Canil M. “Aspetti clinici dell’attacco di Panico“)
Gli attacchi di panico possono presentarsi nel contesto di qualsiasi Disturbo d’Ansia come pure in altri disturbi mentali (per es., Disturbi dell’Umore, Disturbi Correlati a Sostanze) ed in alcune condizioni mediche generali (per es., cardiache, respiratorie, vestibolari, gastrointestinali). Sono caratteristici del Disturbo di Panico, ma possono manifestarsi anche nella schizofrenia, nel disturbo di somatizzazione e nella depressione maggiore (DSM-IV-TR, 2001). Possono inoltre verificarsi in qualità di eventi isolati e rari che non compromettono il comportamento dell’individuo o come gruppi di più attacchi che provocano degli effetti secondari (Sarti et al., 2000). Chi soffre di attacchi di panico può trarre beneficio da un trattamento integrato che affianchi all’intervento farmacologico un percorso di psicoterapia.
Sintomi attacchi di panico secondo il Manuale Diagnostico Statistico delle Malattie Mentali.
Secondo il DSM-IV-TR (2001), per diagnosticare un attacco di panico è necessaria la presenza di quattro (o più) dei seguenti sintomi attacchi di panico somatici emotivi e cognitivi, che si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti:
Gli attacchi che soddisfano tutti gli altri criteri, ma sono caratterizzati da meno di 4 sintomi somatici o cognitivi, sono classificati dal DSM-IV-TR (2001) come attacchi paucisintomatici.
In linea generale i sintomi attacchi di panico raggiungono l’apice nell’arco di 10 minuti. Successivamente tendono a regredire, fino a scomparire, nell’arco di pochi minuti. La persona che sperimenta un attacco di panico può iniziare a vivere nell’attesa angosciosa di una possibile terrificante crisi successiva, con forti ripercussioni sull’intera qualità della vita. E’ importante sottolineare che per quanto i sintomi attacchi di panico siano estremamente spiacevoli, e in grado di provocare stati di angoscia estremi, gli attacchi di panico non sono pericolosi. Il deterioramento della qualità della vita – e la possibile successiva generazione di una condizione di ansia diffusa e di depressione – più che all’attacco di panico in sé è da ascrivere ad un pericolo “percepito” più che ad un pericolo “reale” per la salute della persona.
Potresti trovare utile effettuare un test sugli attacchi panico.
Può essere che ti senti un caldo dentro la testa, e anke nel corpo .grazie Arrivederci
Ciao Si può succedere Prima nella testa e poi ti succede tutto il corpo che senti caldo Oppure può succedere che senti caldo nella testa e poi nel corpo inizia a tremare sentire freddo e poi salirci il caldo
un dolore fortissimo alla nuca con innalzamento della pressione repentino oltre 200, curato con toradol prima e per un secondo episodio uguale, con un farmaco per la pressione. Tac negativa, esami del sangue a posto. Dopo l’evento la pressione si abbassa ma mai sotto i 160 . Può essere annoverato tra i casi di attacco di panico?
Elena, i sintomi descritti non sono propriamente tipici di un attacco di panico. Non ho però informazioni sufficienti per darle un parere. Le suggerisco di indagare primariamente il versante medico e solo successivamente quello psicologico.
mi scusi mi è successa oggi una situazione di questo genere e non riesco a capire se si tratta di un attacco di panico o calo di pressione. i sintomi sono gli stessi, agitazione, vertigini, senso di soffocamento ,vomito, vampate di calore, forte giramento di testa formicolio. però inoltre avevo la pelle bianca (da morto) e le labbra grigiastro.
grazie e arrivederci
Isotta, i sintomi descritti non sono completamente ascrivibili ad un attacco di panico. Per una valutazione più precisa occorre sapere se in seguito alla prima manifestazione la sintomatologia si è ripresentata o meno, e con quale aspetto.
Salve. Ho 52 anni ed un peso di 73 chili per 1,65 di altezza. Da diversi anni soffro di attacchi di panico. Per fortuna, non sono continui ma quando mi capitano mi sento perso. Vado in tachicardia, la pressione arteriosa sale fortemente ed, in quei momenti, cado in una intensa paura di morire che invade tutto il mio apparato nervoso. In una delle ultime circostanze (non mi era mai capitato) gli arti inferiori si sono messi a tremare per almeno 20-30 minuti. La causa scatenante penso sia lo stress che mi porta, probabilmente, ad avere una pressione arteriosa un po più al di sopra della media. Quello stato di malessere, dovuto alla pressione, mi porta … via via … ad un crescendo che sfocia .. poi .. nell’attacco di panico. In quelle fasi sono costretto ad assumere degli ansiolitici. Le chiedo come potere risolvere il problema e se queste frequenti situazioni (almeno, soprattutto nell’ultimo mese, circa 3 volte) possono crearmi degli effettivi problemi al sistema nervoso o altri problemi. Il mio medico mi ha, intanto, prescritto un farmaco antipertensivo che potrebbe servire a tenermi la pressione a livelli normali e magari una pressione più normale potrebbe mantenere maggiormente una certa tranquillità di base. Poi mi ha anche prescritto un tranquillante a base di erbe. La ringrazio molto.
Carlo, gli attacchi di panico sono sempre correlati a manifestazioni fisiche e a cambiamenti del quadro fisiologico (incluso l’aumento della pressione arteriosa, del battito cardiaco e della frequenza respiratoria). Queste manifestazioni devono essere considerate non CAUSA ma CONSEGUENZA dello stato emotivo che lei sperimenta. Il metodo corretto per affrontare e risolvere definitavamente il problema degli attacchi di panico è quello di indagare le origini di carattere emozionale e psicologico che generano il sintomo. Certamente, in una fase transitoria, il ricorso ad uno psicofarmaco può talvolta rivelarsi di grande aiuto – in qualità di supporto ad un adeguato percorso psicoterapico. Non è invece corretto affrontare il problema né ricorrendo unicamente ad uno psicofarmaco, né tantomeno ad un farmaco per il controllo della pressione arteriosa o ad un tranquillante a base di erbe.
La ringrazio molto per i suoi consiglio e per il suo giudizio sui miei disturbi.
Dai commenti,reputo il Dottor Legacci,una persona straordinaria e professionale.
Lei è molto gentile Mario. Credo che ognuno di noi tenda a vedere negli altri qualcosa di sé stesso…quindi le restituisco con piacere l’apprezzamento.
Salve dottore, soffro di attacchi di panico ormai da quattro anni, però ora mi sta capitando una cosa molto strana, per ben tre volte mi è capitato un attacco di panico nel momento in cui mi inchino per prendere qualcosa da terra. All’inizio ho pensato che fosse solo un caso ma questa è la terza volta. Vorrei gentilmente sapere da lei cosa ne pensa
Grazie
Mary, gli attacchi di panico appaiono come fulmini a ciel sereno. Inaspettati e apparentemente senza una ragione. Sono invece l’esito di sofisticati meccanismi psichici e sono sempre scatenati da una ragione precisa (anche se non evidente, o non facilmente riconoscibile). Analizzando il suo caso potrei dirle la ragione di ciò che le accade. In linea generale posso intanto dirle questo: gli attacchi di panico piegano la schiena e mettono in ginocchio gli esseri umani. Nel suo caso, sono il piegare la schiena e il mettersi in posizione di debolezza e di vulnerabilità a provocare gli attacchi di panico. Questo è connesso con la storia della sua vita. Che le auguro di poter riesaminare un giorno in compagnia di una persona che possa aiutarla a capire cosa è successo quando, da bambina, era più vicina al terreno.